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“Tra sogno e realtà” Roberto Ferraresi

Quando si incontrano persone come Roberto Ferraresi viene voglia di passare ore intere a parlare della loro visione del mondo, dei loro sogni, della loro realtà che molto spesso si avvicina ai sogni più di quanto possiamo immaginare. Life coach nonché scrittore, Roberto è uno di quegli incontri letterari che arricchiscono il bagaglio non solo culturale di chi, come me, ha avuto il piacere di scambiare due chiacchiere con lui, ma soprattutto quello umano. Perché Roberto è un’esplosione di positività e di serietà professionale molto rare ai nostri tempi. Ma conosciamolo meglio e conosciamo soprattutto il suo straordinario modo di affrontare la vita di tutti giorni, lasciandoci contagiare dal suo entusiasmo e dalla sua grinta.

Benvenuto sul nostro blog, Roberto! Mi fa molto piacere ospitarti e ti ringrazio ancora per la tua disponibilità, cortesia e, soprattutto, pazienza visto che questo incontro, per motivi strettamente professionali della sottoscritta, è stato molto travagliato da organizzare! (ironia). Innanzitutto, raccontaci un po’ di te, chi sei e che cosa fai nella vita.

Roberto: Buongiorno a te e a tutti i tuoi lettori. È un piacere essere ospite del tuo blog. Inizio rispondendo alla tua domanda in merito a chi io sia. Io sono Roberto, sono un fan appassionato dell’esistenza. Mi piace definirmi l’autore della mia vita e lo scrittore della mia storia. Conduco una vita decisamente impegnata, e piena di interessi. Sono un lettore appassionato di formazione e comunicazione. Ovviamente nel tempo libero, (poco) mi piace leggere qualche romanzo, prevalentemente di fantascienza, non disdegno i gialli, la saggistica, la filosofia e perché no, a volte anche la politica. La mia ultima passione è la fisica quantistica. Ovviamente è solo un diletto, ma ammetto di esserne molto affascinato.

Premesso tutto ciò che mi appassiona, cerco incessantemente tempo di qualità da dedicare alla mia vita privata, alla persona che amo e con cui condivido il mio percorso di vita. Mi dedico alla famiglia e ho una grande passione per il viaggio. Quello vero. Nella mia vita posso narrare viaggi che hanno toccato ogni continente, ciò nonostante, non riesco mai a saziare la mia curiosità nel conoscere luoghi e culture diverse. Mio malgrado gli ultimi due anni mia hanno molto bloccato. Ma sono certo che avrò modo di rifarmi.

Conoscendoti anche attraverso il tuo blog personale, ho scoperto che hai avuto esperienze nel settore della bellezza e della moda. Ecco, essendo quella di oggi una società fondata prettamente sull’immagine, soprattutto a causa della tecnologia ormai onnipresente, quali sono le differenze tra il mondo dell’estetica e della moda che hai vissuto tu e quello che invece si vive oggi? C’era anche allora un’esasperazione così feroce oppure era un’attenzione sì vorace, ma comunque più gestibile rispetto ad oggi?

Roberto: Questa è una domanda interessante. Personalmente ritengo che l’immagine che ognuno di noi desidera comunicare di sé stesso, abbia sempre avuto una valenza fondamentale in tutti noi. Non è certo quella che percepiamo come un’esasperazione, data dai mezzi di comunicazione del web ad averla accentuata. È sempre stata presente, solo che ora è più globale, più semplice da comunicare agli altri. Pur avendo lavorato in un mondo dove la bellezza spesso viene percepita attraverso stereotipi convenzionali, dati dal momento; quindi, variabili e condizionati dal tempo che le attraversa, moda e tendenze. Non è mai cambiato molto. Io credo e sostengo che è bello ciò che noi vogliamo che lo sia.

Spesso veniamo forviati dai vari messaggi manipolativi che i marketer della comunicazione vogliono imprimere come “tendenze”. In realtà avendo una certa quantità di anni e di esperienza ti posso garantire che quello che vediamo oggi, spesso è un rivisto e corretto di ieri.

Forse quello che oggi cavalca un’onda che io ritengo anomala, della bellezza in quanto tale, è ciò che si vuole veicolare attraverso il messaggio che è cambiato rispetto a ieri. La bellezza di ieri voleva comunicare lo status di gioia (seppur spesso aleatoria) che si poteva vivere attraverso l’immagine che volevi dare di te stesso. Oggi l’immagine è potere, quindi non essere ma avere.

Ti definisci un “Life coach”. Spiegaci meglio che cosa intendi trasmettere agli altri attraverso il tuo saper essere un “allenatore di vita” proprio a causa o grazie alle tue esperienze di vita. Quant’è duro, oggi come ieri, affrontare la vita di tutti i giorni senza perdere mai l’allenamento a farlo? Quali sono i parametri che devono scattare dentro ognuno di noi per poterci amare così come siamo e, nello stesso tempo, cercare di migliorarci per migliorare proprio la nostra vita?

Roberto: La vita è un’esperienza meravigliosa. Non ha importanza cosa viviamo, ma come lo viviamo.  Certamente è fondamentale prepararsi. La vita non si può affrontare nell’ignoranza, tantomeno nell’inconsapevolezza. I rischi sono davvero molti. Essere un allenatore mentale vuol dire prima di tutto essere coerenti con ciò in cui credi e quindi essere costantemente attento a ciò che metti in pratica. Non è semplice sia chiaro. La nostra esistenza è piena di trabocchetti che con grande abilità, disseminiamo noi stessi nel nostro percorso, per rallentarci e per metterci costantemente alla prova. Il paradosso è proprio questo. Tutto ciò che sembra, complicarci la vita in realtà è un’opportunità per fare meglio, per evolvere.

Spesso sento parlare di motivazione e di complicate tecniche per attuarla su sé stessi. Questo è un concetto che tratto nel mio ultimo libro “Io sono ricco/ma non lo sapevo” (mi faccio pubblicità). Noi siamo già abili nel motivarci. Basta pensare ad un qualcosa che ripetiamo costantemente, pur sapendo che non ci sia di utilità o addirittura consideriamo dannoso per la nostra esistenza. Ti faccio un esempio; L’essere negativo nei confronti della propria vita, sostenendo costantemente che “tanto andrà male”, implica uno sforzo enorme. Una costanza incredibile. Una capacità di guardare alle cose della vita sempre con la medesima visione di ciò che accadrà.

Ora immaginiamo per un’istante di cambiare “scegliendo di farlo” il modo di guardare alle cose, impiegando la stessa volontà, determinazione e caparbietà che utilizzavamo nel senso opposto. Questo non impedirà certo alle cose di subire intoppi o difficoltà, ma ci permetterà, quando accade di osservare con occhi diversi ciò che ci ha condotti verso quel freno. Ecco che cogliere l’opportunità di fare meglio si paleserà improvvisamente dinanzi ai nostri occhi. Non sarà più un fallimento ma un’occasione. Ed ecco che saremo ancora più motivati nel perseguire il nostro obbiettivo, perché in quel momento capiremo che è lì a un passo da noi, dobbiamo solo apportare qualche correzione.

Noi abbiamo già molti strumenti a disposizione, il problema è che spesso non ne siamo a conoscenza o non sappiamo come utilizzarli. Il mio suggerimento è sempre lo stesso. Studia e preparati. Non puoi affrontare un viaggio in sicurezza se non conosci il territorio che ti attende.

Oltre a essere stato nel settore della bellezza e della moda in città importanti come Torino e Milano e oltre a essere un Life coach, come ci hai appena anticipato, sei anche uno scrittore. Passione, questa, che hai coltivato pubblicando nel 2019 e nel 2020 due romanzi fantascientifici: “La Guerra della Galassia Oscura – Il ritorno del Maestro di luce” e “La Guerra della Galassia Oscura – Il segreto della Luce Nera”. Ecco, parlaci un po’ di questi due volumi che molto presto diventeranno una trilogia.

Roberto: In realtà è molto più tempo che mi dedico alla scrittura. La verità è che ho dedicato molto tempo ed energie, per scrivere testi che utilizzavo durante i miei corsi di formazione. Un giorno, avendo scoperto il mondo del Self Publishing, decisi di scrivere un libro su questo argomento per pubblicarlo. Ho lavorato molto, ma non arrivavo mai a completarlo. La storia è un po’ più lunga, ma vi darò la sintesi. Ciò che un giorno compresi era che dovevo fare di più, dovevo aumentare il grado di difficoltà proiettandomi in un qualcosa che non conoscevo per nulla. Scrivere un romanzo.

Sono un appassionato di fantascienza sin da bambino, e avevo una storia scritta nella mia testa da molto tempo. Decisi che quella doveva essere la mia sfida. Studiai e cercai di imparare il più possibile. Ripresi anche a leggere romanzi, ponendo il mio punto di vista in una prospettiva diversa, e cioè dal punto di vista dello scrittore, e non del lettore.

“La guerra della Galassia Oscura (Il ritorno del Maestro di Luce)” è un racconto di quella fantascienza positiva che io amo. È una fiaba fantastica, dove esseri semplici diventano straordinari. È un racconto volto a comprendere che alcuni valori nella vita e dell’esistenza, sono più importante che essere qualcosa che non vorremo. È una visione su un’esperienza che in fondo tutti vorremo vivere. Quella di fare la differenza. Il primo volume mi aveva entusiasmato. Non potevo chiuderlo così, c’era ancora molto da dire e da raccontare. I miei personaggi mi suggerivano la necessità di portare avanti quel racconto. Ecco perché nel secondo volume “Il segreto della Luce Nera” ho avuto l’opportunità di aprire l’armadio in cui alcuni scheletri si erano nascosti. C’era la necessità di dare luce e comprensione ad alcuni eventi che erano rimasti aperti.

Il terzo volume presumibilmente uscirà a fine del 2022 e questo sarà l’epilogo di questa bellissima fiaba. Ho alcune idee di dove mi porterà questa storia. Ma c’è ancora molto su cui riflettere.

La saga de “La Guerra della Galassia Oscura”, che molto presto avrò il piacere di leggere e recensire, trae ispirazione in qualche modo dalla letteratura fantascientifica classica di base e dalla sterminata filmografia a essa relativa? Quanto la tua cultura letteraria e cinematografica ha influito, se lo avesse fatto, nell’elaborazione dell’idea e nella stesura dei romanzi stessi?

Roberto: Lo ammetto l’influenza c’è stata eccome.

Sono uno StarTrekkista appassionato da sempre, ho amato ogni capitano che ha comandato l’Entreprise oltre della frontiera dello spazio conosciuto. Oltre a ciò, non potrei esimermi dall’ammettere di essere un fan della saga di Guerre Stellari (alias Star Wars per i più giovani.) All’età di dieci anni vidi il primo film “Una nuova speranza”. Rimasi folgorato. Ma ci sono anche altri titoli che sono impressi nella mia fantasia, come “2001 Odissea nello spazio” e l’immancabile “Dune” e altri. Ecco dove nasce l’influenza. Tutte queste storie hanno un comune denominatore. Un salvatore! Un uomo o un essere che dona sé stesso per un bene superiore.

Voglio precisare che, dal mio punto di vista questo mondo fantastico non mi ha condizionato, ma mi ha guidato. “Alla ricerca di nuove forme di vita e di nuove civiltà, fino ad arrivare la dove nessuno è mai giunto prima.” Cit. StarTrek

Nel 2020, oltre a pubblicare il secondo volume della saga suddetta, hai scritto e pubblicato anche un altro romanzo, “Io sono ricco, ma non lo sapevo” a cui accennavi sopra. Un romanzo molto autobiografico, personale, dove tralasci il mondo fantascientifico per tornare in quello reale, legandoti proprio alla tua percezione di vita cui accennavo in precedenza. Parlaci un po’ di questo libro e da dove è nata l’esigenza di scrivere qualcosa di strettamente più personale e reale rispetto alla fantasia rilasciata nella tua saga precedente.

Roberto: “Io sono ricco/ma non lo sapevo” nasce in un momento molto particolare. Nel marzo del 2020 in piena pandemia. Da un po’ di tempo sentivo l’esigenza di scrivere un libro di questo genere. In realtà avevo diversi appunti scritti, che avevo messo da parte. In quel periodo, sentendo amici e conoscenti sempre in video, percepii un senso di smarrimento mai percepito prima. Qui è nata la necessità di dare un mio contributo, sentivo in me una necessità, fare qualcosa di utile.

Non è stato semplice affrontare il mio viaggio pubblicamente, e mettermi a nudo. Ma era anche l’unico modo che in quel momento ho trovato utile per fare comprendere, a chi l’avrebbe letto, che anche nei momenti di maggior sconforto esiste sempre una via di uscita.

In realtà questo libro più che un romanzo è un manuale da utilizzare nel viaggio chiamato vita. In questo libro cerco di esprimere in concetti semplici e funzionale quali siano gli strumenti a nostra disposizione e il come utilizzarli. In questo libro voglio lasciare alle persone il modo di riflettere, specchiandosi nelle realtà vissute di un’altra persona. Perché il vivere è comune. Non importa chi sei o che cosa fai nella vita, conta come la vivi. La ricchezza chiaramente, è quella consapevolezza che alberga in noi.  

Fantascienza e racconto sociale: quanto è difficile governare un genere in cui la creatività prende il sopravvento molto spesso sulla razionalità, riuscendo, però, a inglobarla in un messaggio che arriva al cuore del lettore attraverso una scorciatoia rappresentata proprio dalla storia e dagli eventi narrati secondo parametri ben definiti, rispetto a un genere dove, anche se tra le righe, comunque ci si spoglia un po’, ci si mette a nudo cercando di donare un messaggio importante attraverso la propria sensibilità ed emotività? Semplificando, quanto è difficile scrivere un romanzo fantascientifico per poi passare a uno più intimo e personale, affrontando due generi completamente diversi?

Roberto: Personalmente viste le premesse fatte, non è stato poi così complesso, anzi è stato divertente e stimolante.  E ad essere sincero ho tutta l’intenzione di proseguire in questo cammino.

Sono due mondi diversi.

Il primo quello fantastico, è coinvolgente, ti porta dove non potresti mai recarti. Oltre ogni immaginazione. Una volta completata la bozza della mappa che devo percorrere, il resto è solo un viaggio meraviglioso. Quando sono davanti al mio pc a scrivere, io esco dal mio corpo. Sono al fianco di ogni mio personaggio, vivo con lui o lei, mi emoziono soffro e gioisco. A volte le mie dita volano sulla tastiera, ma sono comunque lente per ciò che mi passa davanti agli occhi. È come se io guardassi un film nella mia testa, ed un narratore invisibile mi suggerisce la migliore narrazione di quella storia. Oddio, è meraviglioso ed entusiasmante. Vorrei solo che il tempo non scorresse e che il mio corpo non sentisse la fatica. Non vorrei mai smettere, perché io per primo voglio sapere come andrà davvero la storia.

Nel secondo caso, quindi scrivere un libro di coaching è tutto molto diverso. Devi fare appello alla tua razionalità. È giusto e necessario romanzare i fatti, per non annoiare il lettore con un freddo manuale. È giusto e necessario creare un coinvolgimento emotivo. Anche perché potrebbe essere difficile entrare nella propria comprensione senza confrontarsi con quella di qualcun antro.

Forse la vera difficoltà è trovare il coraggio e la determinazione nell’essere il più sinceri possibile, le persone capiscono quando menti. Solo se sei sincero puoi aspirare di giungere al loro cuore ed alla loro mente. Rimane il fatto che è tutto molto più razionale, fai appello al tuo sapere, al tuo vissuto e a ciò che con studio e determinazione hai acquisito.

“I sogni non vanno inseguiti, vanno realizzati.” Questa tua frase mi ha colpito molto perché ognuno di noi, nel proprio vissuto, a volte dimentica i propri sogni a favore di una realtà che non ci permette sempre di poterli perseguire. Il vissuto di ogni individuo è fatto di scelte, di difficoltà, di dolore ma anche di gioia e soddisfazioni che raggiungiamo soltanto quando riusciamo finalmente a dare libero sfogo al raggiungimento proprio dei nostri sogni. Ecco, dalla tua esperienza personale, come si riesce a comprendere che ciò che vogliamo è ciò che ci rende felici, indipendentemente dalle difficoltà che viviamo e dalle scelte a volte imposte dal non riuscire a scegliere ciò che è più importante per noi?

Roberto: Voglio darti questa risposta partendo da un qualcosa che ho letto parecchio tempo addietro. Non ricordo chi fosse l’intervistatore né su quale rivista scrivesse (me ne dispiaccio). In questa intervista a Madre Teresa di Calcutta chiesero come avesse potuto dedicare la sua intera vita agli altri senza mai sentirne il peso. La sua risposta mi lasciò di stucco. “Sono una persona egoista” Rispose. “Faccio ciò che faccio per me stessa, mi fa sentire bene, come può pesarmi questo?” Ora forse le parole non furono proprio le stesse, come dicevo è passato molto tempo. Ma la sostanza si. Ora cosa c’è di più importante nella vita che fare ciò che ci rende felici, e ci rende completi.

Spesso capita che diamo importanza a cose che passano, cose terrene. Occupiamo molte energie per risolvere problemi, spesso, neanche nostri. Perché non dedicare parte della nostra vita per realizzare i nostri sogni?  In realtà la cosa che riteniamo spesso più difficile è; Scegliere di compiere il primo passo. Pensate a quante volte nella vita “La paura di fallire” vi ha bloccato in una vita o in un momento che non volevate. Ora diversamente, pensate a quella volta che avete fatto la differenza, compiendo una scelta e facendo quel primo passo, e poi vi siete guardati indietro. Volete sapere cosa avete pensato? “È tutto qua? In fondo non era così difficile.”

Forse dovremmo imparare a guardarci dentro e ad ascoltarci. Osservare con maggiore attenzione dove sono collocati quei momenti in cui proviamo gioia, non ha importanza se sono reali o fantasiosi. Lì spesso alberga il percorso che dovremmo intraprendere.

“Se puoi immaginarlo, puoi farlo”. Hai fatto tua, a modo tuo, una massima del grande Walt Disney, il più grande fabbricatore di sogni del Novecento. Secondo te, qual è la chiave che può spingerti a mettere in atto qualcosa che desideri con tutto te stesso, abbattendo tutte le tue paure, le tue incertezze, le tue delusioni precedenti? Ci vuole coraggio per sognare, Roberto. Dove e come lo troviamo questo coraggio dentro di noi, sempre a tuo parere?

Roberto: Walt Disney è stato, senza ombra di dubbio un genio e per me è un mito. La cosa meravigliosa dal mio punto di vista è che realizzando il suo sogno ne ha donati di altrettanto meravigliosi a miliardi di persone. E continua tuttora a farlo a oltre cinquant’anni dalla sua scomparsa. Credo che la sua storia andrebbe letta. Senza ombra di dubbio sarebbe d’ispirazione per molti. Walt Disney non ha avuto un’infanzia semplice, ha provato sulla sua pelle la fatica ed il sacrificio. È andato controcorrente, contro ogni richiesta preconcetta che veniva dalla famiglia e dalla società. Ha avuto ragione.

Io non credo che per realizzare i nostri sogni dobbiamo necessariamente correre dei rischi. Ecco perché non è di coraggio che si tratta. Spesso la realizzazione dei nostri sogni è tranquillamente coniugabile e ritagliabile da un’esistenza che ci sottrae del tempo in inutili faccende.

A volte serve solo compiere piccoli passi, serve iniziare. Prendere coraggio è anche questo.

Poi se davvero è ciò che vuoi scoprirai che le cose accadono, immaginando persino che tu non ne sia l’artefice. Ma è così. L’universo ci ascolta. Brama le nostre richieste, siamo noi che non osiamo formularle. “Se chiedi poco, è poco ciò che avrai”.

Sei una persona gentile, cortese, disponibile, paziente e, soprattutto, molto positiva e aperta al dialogo e al confronto. In una società governata dai mass media dove l’aggressività, l’insofferenza, la scortesia e la mancanza di contraddittorio hanno preso il sopravvento riguardo alle basilari regole di convivenza umana e civile, come si può riuscire a ritrovare, secondo te, un confronto senza dover sopperire per forza all’opinione altrui che sempre più spesso non è più tale, ma soltanto un’imposizione che non ammette replica alcuna?

Roberto: È molto difficile, ne sono consapevole. Oggi buona parte della comunicazione proposta dai mass media, e soprattutto dalla rete è orientata in una sola direzione. Crea una necessità, e crea anche chi sia contro. Questo alzerà l’interesse verso quell’argomento. Più si crea contrapposizione più crescerà l’interesse verso quel tema. Questo ha inasprito ogni confronto a livello percettivo nelle persone. Siamo in un mondo in cui tutti sono convinti di detenere lo scettro della verità, e tutti si sentono liberi di dirti che sei in errore.

Personalmente quando l’interazione e reale, quindi di persona, dal mio punto di vista è tutto sommato semplice. La vita è negoziazione. La mia esigenza, la tua esigenza, il contesto. Se rispetti questa regola il confronto sarà senz’altro più facile da orientare sul rispetto di ogni opinione.

Sui media come dici non c’è contradittorio, e se c’è spesso e sapientemente manipolato. Io uso il telecomando. Spengo la tv. In rete è un po’ più complicato. I Leoni da tastiera si bannano e basta, ma ci sono persone a cui devi una risposta. Chi fa il nostro lavoro sa quanto sia importante, saper rispondere a chi, anche se in malo modo, ti critica in pubblico. Non sempre è possibile lasciar perdere. Il problema è che chi si nasconde dietro ad un Nick spesso si sente forte, e questo rende più difficile quella negoziazione, perché può tramutarsi in una lotta di potere.

A me hanno insegnato che con la cortesia si ottiene sempre tutto, quando non è possibile meglio ignorare.

Coltivi altre passioni oltre alla scrittura? Se sì, scopriamo insieme quali sono.

Roberto: Certo che sì. Credo di averlo già detto, amo viaggiare. Non amo fare il turista, quando posso preferisco mescolarmi tra la gente del luogo. Sono un curioso osservatore e un ingordo di conoscenza. Certo che anche il relax non lo disdegno. Ma ahimè di questi tempi, devo pazientare.

L’altra mia passione, che credo di aver già ampliamente argomentato e la vita, come viverla al meglio, imparare e trasmettere a chi ne vuole usufruire. Poi sono anche un appassionato del web e della tecnologia in genere…ma con molta moderazione.

Hai nuovi progetti letterari in arrivo?

Roberto: Certo, mi ero ripromesso di pubblicare due libri all’anno. E credo di aver toppato. Ma ammetto che è stato un anno molto impegnativo, sotto molti aspetti, e ho dovuto compiere delle scelte. Sono alle fasi conclusive del mio prossimo libro. Mi sono già proposto sulla rete (mi faccio gli spoiler da solo) sempre con moderazione.

Si tratta di un romanzo di fantascienza.  Mi sono davvero immerso in questo nuovo racconto. I suoi personaggi mi hanno mandato per aria. Ho dovuto andare contro alcuni miei principi. Ma era necessario. Posso anticiparti che è una storia che parla del nostro mondo, proiettato di qualche centinaio d’anni avanti nel tempo. Una visione su cosa e su come potrebbe cambiare il futuro del nostro mondo e della nostra gente.

Un modo interessante per dare alcuni spunti di riflessione sul dove stiamo andando e se davvero è ciò che bramiamo oppure se è ciò che qualcuno vuole farci credere. Il titolo credo di poterlo confermare è “LA VOCE”: il sottotitolo richiede pazienza. Sono certo di essere pronto per fine anno, quindi salvo imprevisti. Occhio al web!

Questo gioco, come con tutti, tocca anche a te. Avendo a disposizione un solo aggettivo, come ti definiresti?

Roberto: Lungimirante

Un tuo pregio e un tuo difetto.

Roberto:  

Pregio: avere sempre una visione positiva della vita

Difetto: Avere sempre una visione positiva della vita

Torino o Milano?

Roberto: Anche se vivo a Milano oramai da molti anni, e ringrazio per tutto ciò che mi ha dato, Torino rimane la mia città.

Consiglieresti ai giovani di intraprendere la tua stessa esperienza e perché?

Roberto: Personalmente mi sento di consigliarlo a chiunque, senza limiti di età.  C’è sempre tempo per decidere che è bene lasciare al mondo qualcosa di noi. Scrivere ci rende liberi. Liberi di essere chi vogliamo, di vivere dove e come vogliamo. Scrivere ci permette di raccontare la nostra storia di successo, o una storia di difficoltà e come l’abbiamo superata. Scrivere ci rende più simili e più veri, anche quando ciò che raccontiamo è un mondo di fantasia.

Oggi abbiamo un’arma in più, il self Publishing e cioè la possibilità di pubblicare in autonomia la nostra storia. Il mio motto? “Se possono farlo gli altri, allora lo posso fare anche io.”

Grazie, Roberto! È stato un vero piacere incontrarti. Alla prossima, spero molto presto!

Roberto: Grazie a te, e a tutti i tuoi lettori, il piacere è stato mio.  Vi aspetto sul mio sito e sui miei social per continuare a vivere il sogno.

Giorgia Amantini

Info:

Roberto Ferraresi

Sito

www.roberto-ferraresi.com

Libri

La Guerra della Galassia Oscura (Vol. I e II)

www.roberto-ferraresi.com/la-guerra-della-galassia-oscura/

Io sono ricco/ma non lo sapevo

www.roberto-ferraresi.com/io-sono-ricco/

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